Lorazepam, alprazolam, diazepam: smettere le benzodiazepine si può?
Qualche consiglio utile, di cui discutere col medico

di Domingo Arrigoni
01-10-2025

In questo articolo abbiamo parlato dei pregi e difetti delle benzodiazepine. Molte persone li assumono per dormire o per controllare ansia e tensione. Quando arriva il momento di ridurre o interrompere la terapia, è normale avere dubbi o timori: “starò peggio?”, “avrò sintomi di astinenza?”, “quanto tempo ci vuole?”. Le raccomandazioni più recenti indicano un modo chiaro e graduale per affrontare questo percorso in sicurezza.
Mai smettere di colpo
Interrompere improvvisamente una benzodiazepina può provocare sintomi fastidiosi o addirittura pericolosi (ansia intensa, insonnia, tremori, malessere fisico). Un’interruzione brusca è sconsigliata a tutte le persone che la assumono da più di poche settimane.
La riduzione deve essere lenta e programmata
Il metodo più sicuro è ridurre la dose poco alla volta. Il ritmo viene deciso con il medico e può variare, ma l’idea di base è semplice: si scala gradualmente finché si arriva a sospendere del tutto. La velocità non è uguale per tutti e può essere adattata in corso d’opera. Per esempio:
- si parte riducendo una piccola parte della dose abituale;
- si attende qualche settimana;
- se i sintomi sono tollerabili, si prosegue con un altro passo;
- se compaiono disturbi fastidiosi, il ritmo si rallenta o ci si ferma un momento.
Non esiste una “tabella unica”: il piano va costruito su misura. Spesso si punta a diminuire del 25% la dose, ogni due settimane. Per esempio, se all’inizio si assume una compressa, si parte assumendone 3/4 per due settimane e monitorando gli effetti prima di un’ulteriore -25% nelle successive due settimane.
Il percorso può durare settimane o mesi
Chi usa basse dosi da poco tempo può ridurre più velocemente. Chi assume benzodiazepine da anni, in età avanzata o con altri problemi di salute, potrebbe aver bisogno di più tempo. In alcuni casi servono mesi per arrivare a zero, ed è normale che sia così. L’obiettivo non è la velocità, ma il benessere durante e dopo la sospensione.
Il supporto psicologico può fare la differenza
Molte persone hanno iniziato le benzodiazepine per gestire ansia, stress o insonnia. Mentre si riduce il farmaco, può essere utile affiancare strumenti non farmacologici: abitudini di sonno più regolari, tecniche di rilassamento, sostegno psicologico o percorsi mirati. Questo aiuta a non tornare alla dose precedente e a sentirsi più sicuri. Un altro punto importante è la condivisione: l'abbiamo già scritto, ma suggeriamo sempre di parlarne con il medico e con i famigliari: così sarà più facile superare eventuali effetti indesiderati transitori.
Articoli correlati:

Pregi e difetti delle benzodiazepine
di Adriano Zampol D'Ortia

Melatonina e sonno nei bambini
di Adriano Zampol D'Ortia

Gli avventi avversi... preferiscono le donne
di Manola Bernardi

Fluorochinoloni: antibiotici efficaci ma da usare con cautela
di Adriano Zampol D'Ortia

CONOSCERE SIGNIFICA STARE MEGLIO
di Marco Zuccolotto