Palpitazioni cardiache, un sintomo che raramente è un problema
A cosa sono dovute e quando preoccuparsi
di Domingo Arrigoni
30-03-2023
Le palpitazioni possono essere avvertite a livello del torace, del collo e della gola, sia in condizioni di movimento che di riposo. Tutti noi, dopo una corsa o uno sforzo fisico molto intenso, le abbiamo provate. Anche quando arrivano inaspettate, raramente segnalano un serio disturbo cardiaco. Se sono poco frequenti e durano poco, non c’è da preoccuparsi.
Quando bisogna rivolgersi al medico?
Pur essendo dei sintomi nella stragrande maggioranza dei casi benigni e senza conseguenze, possono esistere dei casi in cui è utile rivolgersi al medico. Queste situazioni sono, ad esempio, quando si verificano di frequente, durano parecchio tempo e sono accompagnate da altri sintomi tipo dolore al torace, svenimento, respiro corto e affannoso, capogiri o vertigini. E' necessario consultare il medico anche quando avvertiamo sintomi che possano fare pensare a un'aritmia: un salto del battito del cuore con una sensazione di scuotimento al petto, un ritmo anomalo simile a uno sfarfallio, un ritmo del battito del tutto irregolare.
Quali sono le cause?
Le palpitazioni, nella maggior parte dei casi, sono la conseguenza di un'intensa attività fisica, oppure sono originate da stress, ansia, attacchi di panico, depressione, non segnalano cioè un problema cardiaco. Possono anche essere la conseguenza dell'uso di sostanze psicostimolanti quali caffeina, nicotina, cocaina, anfetamine o anche di farmaci con azione eccitante tra i quali ci sono anche i decongestionanti nasali a base di pseudo-efedrina (Actifed, Nurofen influenza e raffreddore, Reactine, ecc.)
Altre cause ancora sono febbre, variazioni ormonali dovute al ciclo mestruale, gravidanza, menopausa e cattivo funzionamento della tiroide.
Palpitazioni e patologie cardiache
Quando le palpitazioni derivano dal fatto che il cuore si contrae in maniera asincrona e non è più capace di pompare il sangue in modo corretto, si parla di insufficienza cardiaca. L'aumento del ritmo cardiaco dovuto a cardiopatie congenite o a mal funzionamento delle valvole cardiache può essere accompagnato dal calo della pressione con senso di vertigine e perfino da svenimenti. Quando le palpitazioni sono sintomo di una fibrillazione atriale, ci può essere il rilascio di trombi che possono portare a ictus, infarto, embolia polmonare. Per fortuna l'arresto cardiaco a seguito di gravi aritmie è molto raro.
Come si possono prevenire?
Cone già accennato in precedenza, possiamo prevenire il rischio di avere palpitazioni seguendo alcune piccole regole: ridurre lo stress ad esempio con tecniche di rilassamento, meditazione, respirazione profonda, passeggiate nel verde o nei casi più gravi ricorrendo ai farmaci (ansiolitici). Si devono inoltre evitare sostanze psicostimolanti, come caffeina, nicotina, bevande energetiche (energy drinks) e anche evitare sostanze d'abuso quali cocaina e anfetamine.
Bibliografia:
1Iatituto Superiore di Sanità
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