Sonno e melatonina, una relazione stretta e dimostrata

Un problema che riguarda il 30% degli italiani

Quasi un italiano su 3 dorme un numero insufficiente di ore, un italiano su 7 dice di non avere una buona qualità di sonno. In Italia i disturbi del sonno crescono proporzionalmente all'aumento del disagio ed ai problemi economici.

La melatonina e il suo ruolo nel corpo umano

La melatonina è un ormone naturale prodotto nel nostro organismo dalla ghiandola pineale in relazione alle condizioni di esposizione alla luce. Svolge un ruolo importante nella fisiologia del sonno e nella regolazione del ciclo sonno-veglia, ha anche forti capacità antiossidanti. La melatonina viene prodotta per periodi più brevi in estate  e più lunghi in inverno. Una fonte di luce, in camera, durante la notte può bloccarne la produzione e causare disturbi del sonno.
È contenuta anche in alcuni alimenti quali banane, arance, ananas, olio extravergine di oliva e riso. Viene sintetizzata in laboratorio per la produzione di farmaci e integratori alimentari. La ricerca scientifica ha dimostrato che riduce (di poco) il tempo necessario per l'addormentamento. La produzione di melatonina diminuisce con l’aumentare dell’età e sembra sia coinvolta nei problemi d’insonnia e di risveglio precoce, osservati negli anziani. Uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports  nel 2019 evidenzia che i problemi del sonno oltre che dall'età dipendono  dalle abitudini di vita.

Esistono delle controindicazioni?

Secondo l'istituto superiore di sanità è improbabile che una persona possa diventare dipendente o assuefatta assumendola per bocca in quantità adeguate.
I più comuni effetti indesiderati sono: mal di testa, vertigini, nausea e sonnolenza. Gli effetti collaterali più seri ma meno comuni sono: depressione di breve durata, lieve tremore, ansia lieve, crampi addominali, irritabilità, riduzione dell’attenzione, confusione, disorientamento, bassa pressione arteriosa.
Gli esperti consigliano di non guidare e di non usare macchinari pericolosi entro 5 ore dall’assunzione. L'uso non è raccomandato durante la gravidanza e l’allattamento. La melatonina non va presa se si soffre di una malattia autoimmune. Va usata con cautela in quanto può interferire con i farmaci che coinvolgono il citocromo P450: anticoagulanti, antiepilettici, anticonvulsivanti, antidepressivi,  farmaci per il diabete, farmaci contraccettivi. Si deve anche tenere conto che molti farmaci per il trattamento della depressione, (inibitori della ricaptazione della serotonina) possono aumentare i livelli di melatonina, causando un’eccessiva sonnolenza.

Quando e quanto assumerla?

E' necessario prestare attenzione al dosaggio, in quanto un uso eccessivo di melatonina può essere inutile o, peggio, dannoso. Nel corso degli ultimi anni si sono segnalati spesso casi di sovradosaggio di melatonina, a seguito di pubblicità fuorvianti o cosiddetti esperti che ne consigliavano dosaggio eccessivi. Secondo la letteratura attuale, in caso di disturbi del sonno, come medicinale viene assunta per bocca in dosi di 5 mg 3-4 ore prima di coricarsi, per non più di 4 settimane.
La legislazione italiana prevede che gli integratori ne contengano al massimo  1mg.
 

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