Dermatiti professionali, un problema in forte crescita
Ne sono soggette moltissime categorie di lavoratori e lavoratrici
di Adriano Zampol D'Ortia
23-11-2023
Alcune attività lavorative sono maggiormente esposte a particolari tipi di dermatiti. La dermatite da contatto infatti è tra le malattie professionali più frequenti nei paese cosiddetti sviluppati, con ripercussioni negative sulla vita dei lavoratori.
Lavoro e rischio di dermatite
Il rischio di esposizione cutanea interessa molte categorie di lavoratori come: operatori sanitari, parrucchieri, panettieri, addetti alle pulizie ed alle cucine, edili, metalmeccanici.
I costi sociali diretti ed indiretti sono notevoli e spesso riducono la qualità della vita dei lavoratori.
Anche lavori insospettabili
Nemmeno i musicisti ne sono esenti: il rilascio di nichel degli strumenti a fiato di flautisti e trombettisti, le allergie alle corde dei violinisti e dei violoncellisti, oppure alle corde della chitarra, per non parlare del frequente contatto con essenze legnose esotiche costituenti molti strumenti tipo violino, viole, chitarre, flauti, ecc..
Non trascuriamo neppure i lavoratori all’aria aperta, come edili, giardinieri, contadini, che sono sempre a rischio di eritemi solari e conseguenti danni da sole che possono indurre spesso cheratosi attiniche con rischio di evoluzione in malattie ben più severe, carcinoma cutaneo. Nel caso specifico di chi è a contatto con piante da frutto, non dimentichiamo le dermatiti da pesticidi, pericolose specialmente quando non si usano correttamente i dispositivi di protezione (DPI).
Un problema dei professionisti sanitari
Gli operatori sanitari risultano tra i più colpiti a causa del frequente lavaggio delle mani con saponi e disinfettanti, l’uso di guanti di lattice, nitrile o simili. In particolare infermieri, OSS, medici, farmacisti, odontotecnici. La maggior parte sono donne come si riscontra spesso in altre professioni: parrucchiere, cuoche, macellaie , estetiste sono soggette sia a dermatiti da contatto o reazioni cutanee indotte da sostanze irritanti.
Prevenzione sempre
Per prevenire la dermatite professionale da contatto viene solitamente raccomandato un programma preventivo che prevede la protezione della pelle durante il lavoro, la pulizia e la cura della stessa dopo il lavoro. In caso di insorgenza della dermatite professionale da contatto è fondamentale la prevenzione secondaria, ovvero l’intervento di specialisti, come il dermatologo, allergologo, medico del lavoro per interventi terapeutici, educativo-sanitari.
Quali sono le sostanze coinvolte?
Spesso ad indurre la malattia professionale sono sostanze presenti nei prodotti utilizzati, conservanti, schiumogeni, tensioattivi, coloranti, ecc.. oppure negli strumenti utilizzati, tipo il nichel rilasciato da forbici, pinze o altri utensili metallici, oppure sostanze rilasciate dalle impugnature di spazzole, phon, attrezzi edili (guanti e protezioni, tipo maschere), tappi , ecc..
Per concludere la sicurezza sui posti di lavoro deve includere sempre la prevenzione, anche in funzione delle sostanze e degli attrezzi che si utilizzano e a cui si viene a contatto nell’ambiente lavorativo, comprese quelle costituenti i dispositivi di protezione stessi.
Bibliografia:
1Focus sulle Dermatiti Professionali - dei Dott. A.M.Cantù e C.Rigoni dermatologi (Panorama cosmetico n,4/2023)
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