L’estate tra punture di insetti e morsi di animali

Non esistono solo zanzare e zecche!

Alte temperature, molte ore trascorse all’aperto, al mare o in montagna ma è proprio nel periodo estivo che in queste occasioni è più probabile incappare in punture di insetti e morsi di animali. L’Associazione Mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) ha diffuso delle raccomandazioni utili ad affrontare gli imprevisti dati da questi pericoli. Il presidente dell’associazione che è anche Professore Ordinario di Pediatria all’Università degli studi di Perugia spiega che la prima cosa da fare di fronte a qualsiasi morso o puntura, è mantenere la calma: l’agitazione infatti accelera il battito cardiaco contribuendo ad una dispersione più rapida del veleno dell’animale in questione. Ricorda inoltre di evitare le manovre da “manuale di sopravvivenza” se non si è correttamente informati della situazione e ricorrere nel più breve tempo possibile al medico. In alcuni casi infatti possono manifestarsi problematiche respiratorie o bruschi cali di pressione nel qual caso l’intervento tempestivo del medico può salvare al vita del malcapitato. In seguito a punture di insetti o morsi di animali si possono presentare rischi più seri, quali eruzioni cutanee o manifestazioni neurologiche che richiedono conoscenze specifiche.

Ragni

Nel 98-99% dei casi i morsi di ragno sono innocui. Se la lesione non causa sintomi intensi è sufficiente applicare del ghiaccio, tenere la parte a riposo e sollevata per un breve periodo. Nel caso di reazioni più gravi, che raramente possono comportare ferite necrotiche o tossicità sistemica è necessario l’intervento medico immediato. In Italia sono presenti principalmente tre specie che richiedono particolare attenzione e sono: il Loxosceles rufescens, comunemente chiamato “ragno violino” (ha una macchia scura sul dorso a forma di violino), la Lycosa tarentula o tarantola ragno ricoperto di peli neri (presente nel centro e sud Italia) e il Latrodectus mactans conosciuto come “vedova nera”.

Zecche

La caratteristica delle zecche è quella di inserirsi sottopelle. Ecco che la prima cosa da fare è la loro rimozione procedendo però con degli accorgimenti: afferrare la zecca con una pinza dalle punte sottili e ed estrarla con movimento  rotatorio assicurandosi di aver rimosso completamente il parassita. A questo punto disinfettare l’area e tenerla in osservazione per almeno un mese. La puntura di zecca infatti può trasmettere all’uomo malattie molto gravi come la malattia di Lyme o la meningoencefalite da zecca che possono comparire anche a distanza dalla puntura ricevuta.
Di zecche parliamo spesso sul nostro blog. In questo articolo presentiamo le loro caratteristiche generali, in questo spieghiamo quali sono i repellenti più efficaci per tenerle lontane e infine qua illustriamo i metodi utili per rimuoverle.

Pulci

Le punture delle pulci degli animali domestici nell’uomo provocano delle piccole lesioni di tipo eritemato-pomfoide. Normalmente riguardano gli arti inferiori e vanno trattate con impacchi di ghiaccio o nel caso di fastidio intenso con cortisonici topici. A volte possono dare reazioni allergiche sistemiche che richiedono l’utilizzo di antistaminici orali associati al cortisonico topico. Questo tipo di infestazione richiede prevalentemente la prevenzione con trattamenti antiparassitari agli animali domestici.

Cimici da letto

Si annidano tra materassi e cuscini ma a volte anche su divani e poltrone. Causano punture molto fastidiose che in pochi giorni si risolvono da sole. Solo chi soffre di allergia alla saliva delle cimici sviluppa bolle e lesioni difficili da guarire. La loro eliminazione si fa mettendo indumenti, lenzuola e copridivani in lavatrice a 90°.

Api, vespe e calabroni

Nel caso di queste punture la prima cosa da fare è verificare l’eventuale presenza del pungiglione nel sito punto ed eventualmente provvedere alla sua immediata rimozione. Impacchi di ghiaccio sono utili a lenire la sensazione di bruciore e diminuire l’infiammazione che nei casi più gravi può essere tenuta sotto controllo da cortisonici topici ed eventualmente da antistaminici orali. In alcuni casi si possono verificare reazioni sistemiche che comprendono orticaria, gonfiori sottocutanei, difficoltà respiratorie con edema laringeo, vomito e diarrea, fino al quadro più grave con shock anafilattico che può essere trattato repentinamente solo con l’adrenalina.

Vipere

Le vipere italiane hanno un morso che risulta letale solo nello 0,1% dei casi e quasi sempre la mortalità dipende da complicazioni collaterali quali allergie, infarti o ictus e non dall’effetto del veleno. E’ un animale piuttosto timido che morde solo se molestato, vive di preferenza nei muri a secco e nei prati esposti al sole, avvertendo le vibrazioni un modo per mettere in fuga la vipera è picchiando a terra con un bastone. In caso di morso è fondamentale mantenere la calma, muoversi il meno possibile e sopratutto evitare di agire alla “John Wayne” incidendo la pelle o succhiando il veleno, tutte procedure che potrebbero comportare più danno che beneficio. Procedere lavando la parte interessata con acqua e sapone, disinfettando con soluzioni prive di alcool (infatti l’alcool aumenta la tossicità del veleno) e applicando ghiaccio. Se l’arto punto è un braccio sfilare anelli, bracciali e orologi prima della comparsa del gonfiore. La somministrazione di bevande eccitanti quali thè o caffè evita il brusco calo pressorio in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

Meduse e anemoni di mare

Il contatto con una medusa o con gli anemoni di mare provoca bruciore e prurito lasciando la pelle eritematosa ed edematosa. E’ necessario disinfettare la parte lesa con acqua di mare e successivamente con bicarbonato, sono assolutamente da evitare ammoniaca, limone, aceto ed alcool ma anche l’acqua dolce che peggiora solo la situazione. Evitare di strofinare e grattare in quanto si corre il rischio di mandare in circolo le tossine, medicare invece con gel a base di cloruro d’ammonio.

Tracina o pesce ragno

Animale tipico dei fondali sabbiosi che vive normalmente da 2 a 50 metri di profondità. Può però capitare che nel bagnasciuga sia appena sotto la sabbia e quindi è possibile appoggiare inavvertitamente piedi o mani sui suoi aculei. Questa puntura provoca un dolore immediato molto intenso dato dal rilascio delle tossine contenute negli aculei. Il punto interessato si arrossa e si gonfia. Per alleviare il dolore bisogna sciacquare la parte colpita con acqua dolce e procedere alla rimozione degli eventuali aculei conficcati nella pelle. Questo veleno è termolabile quindi sarà sufficiente tenere la zona interessata in ammollo in acqua calda oppure sotto la sabbia irraggiata del sole.
 

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