L'aglio, pianta buona che fa bene
L'aglio, pianta buona che fa bene
di Domingo Arrigoni
01-11-2022
L'aglio, pianta buona che fa bene
Da sempre l'aglio, oltre che come alimento, è stato usato per prevenire e trattare diverse malattie. I primi riferimenti risalgono a una raccolta di scritti zoroastriani risalenti al VI secolo a.C. Il suo ruolo era noto anche presso i Sumeri, gli antichi Egizi e i Greci. L'antica medicina cinese e indiana raccomandava l'aglio per aiutare la respirazione, la digestione, per curare la lebbra e le infestazioni parassitarie. Avicenna, medico arabo vissuto intorno all'anno 1000 raccomandava l'aglio nel trattamento dell'artrite, per il mal di denti, la tosse cronica, la stitichezza, per combattere le infestazioni parassitarie, i morsi dei serpenti e degli insetti, nelle malattie ginecologiche, nelle malattie infettive. Con l'inizio del rinascimento l'attenzione ai benefici dell'aglio si è diffusa anche in Europa.
L’aglio nella terapia moderna
Oggi in alcuni paesi occidentali, la vendita di preparati a base di aglio è paragonabile a quella dei principali farmaci da prescrizione. Molti studi recenti hanno analizzato gli effetti preventivi e terapeutici dell'aglio e delle sue preparazioni in diverse malattie. evidenziando che vari composti dell'aglio possano ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, abbiano effetti antitumorali e antimicrobici e aiutino a controllare la glicemia. Responsabile dell'attività farmacologica dell'aglio è l'allicina (dialliltiosolfato), una molecola di difesa con un'ampia gamma di attività. L'allicina inibisce la germinazione dei semi e attenua lo sviluppo delle radici di piante concorrenti. L'allicina è attiva nelle cellule microbiche, vegetali e di mammifero. Può inibire, in modo dose-dipendente, la proliferazione di batteri e funghi o uccidere le cellule, compresi i ceppi resistenti agli antibiotici come lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA).
Nelle colture in vitro di cellule di mammiferi, comprese quelle tumorali, l'allicina induce la morte cellulare e inibisce la proliferazione cellulare. In concentrazioni sub letali, l'allicina ha molte proprietà benefiche, ad esempio la riduzione del colesterolo e della pressione sanguigna. L'attività antiossidante dell'Allium sativum L. fresco è dovuta principalmente a composti organosolforati instabili e irritanti. Una macerazione protratta fino a 20 mesi produce l'estratto di aglio invecchiato (AGE), inodore, contenente composti organosolforati stabili, solubili in acqua, in grado di prevenire il danno ossidativo.
Bibliografia:
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